IL METEDO RL

LE CAUSE DELL'UMIDITÀ

I tipi di umidità che possono aggredire una muratura sono principalmente:

Meteorica
E' dovuta all'acqua piovana che bagnando la parete esterna penetra nella muratura anche per tutto il suo spessore.

Da condensa
Si forma per la differenza di temperatura tra l'ambiente interno e la parete fredda.

Da infiltrazione
Può dipendere dalla presenza di falde acquifere o da cause impreviste (rotture di tubazioni, fognature, ecc.).

Da risalita
Proviene dal terreno e risale nelle murature per capillarità.

Le prime tre cause elencate sono legate ad eventi stagionali e straordinari. L'umidità da risalita capillare è invece un fenomeno che si manifesta costantemente durante tutto il corso dell'anno, ed interessa in modo persistente un gran numero di immobili sia di vecchia che di nuova costruzione.

Quando si verifica la risalita capillare?
Un muro si bagna per capillarità traendo l'acqua dal terreno con il quale è a contatto. Generalmente si tratta del terreno sul quale il muro è fondato. In alcuni casi l'umidità viene trasmessa lateralmente, dal terreno sul quale la parete è appoggiata (cosiddetta muratura controterra).

DANNI EVIDENTI DA RISALITA CAPILLARE

Un muro affetto da umidità da risalita capillare si presenta:
- umido con macchie scure;
- con tinteggio staccato, se la percentuale di sali presenti è bassa;
- con intonaco rigonfiato o sgretolato se la presenza di sali è massiccia;
- con mattoni disgregati nei casi più gravi.

OBIETTIVI DI UN CORRETTO RISANAMENTO

Per risanare un muro in queste condizioni si deve:
- impedire la continua risalita d' acqua per via capillare;
- eliminare l'acqua presente nella muratura;
- rendere in attivi o rimuovere i Sali presenti;

IL METODO RL DI RISANAMENTO MURALE SFRUTTA DIRETTAMENTE IL PRINCIPIO FISICO CHE SI GENERA ALL'INTERNO DI UNA MURATURA CON PRESENZA DI RISALITA CAPILLARE (COSI' CHIAMATO ELETTROSMISI) PER LA TOTALE ELEIMINAZIONE DEL PROBBLEMA.

UN PICCOLO ESPERIMENTO

Quando ci si trova di fronte ad una muratura ammalorata dall'umidità di risalita è possibile tentare un piccolo esperimento, muniti solamente di un tester: si infilano i due puntali all'interno della muratura (possibilmente nello strato di malta tra mattone e mattone, perché più facile da perforare) in modo tale che il positivo si trovi collocato sul fronte di risalita dell'umidità o comunque ad una altezza di un metro dal suolo, mentre il negativo si trovi collocato nella posizione agevole più vicina possibile al pavimento. Se si è riusciti a stabilire un buon contatto elettrico tra muratura e puntale, è possibile misurare una differenza di potenziale negativa dell'ordine di grandezza del centinaio di mV.
La suddetta tensione, di valore variabile da punto a punto, è detta "potenziale di flusso"; essa è generata dall'acqua di risalita entro il muro ed è proporzionale al flusso di quest'ultima.
Appare, dunque, evidente che la più immediata e razionale soluzione del problema “umidità di risalita” sia proprio quella di imporre alla muratura un potenziale analogo ma opposto, attraverso l'inserimento di opportuni elettrodi.

IL PRINCIPIO FISICO

Questa soluzione, apparentemente semplice, ha, in realtà, una dignità scientifica in quanto sfrutta tecnicamente il fenomeno fisico dell'elettrosmosi.
Tale fenomeno consiste nel movimento di un liquido attraverso un capillare o attraverso gli innumerevoli capillari di un setto poroso (es. un mattone) allorquando sia applicata una differenza di potenziale agli estremi di esso.
L'aspetto quantitativo del fenomeno è anche il più interessante sia dal punto di vista teorico che pratico, ovvero: la quantità di liquido trasferita attraverso il setto S è proporzionale alla quantità di corrente che lo ha attraversato ed è indipendente dall'area e dallo spessore di questo.
Quanto detto è alla base della grande flessibilità applicativa del metodo di risanamento murale derivato, in quanto esso, in linea di principio, non è vincolato né alla forma né alla sezione né all'altezza delle murature da risanare.

UN PO' DI STORIA

La scoperta del fenomeno dell'elettrosmosi risale al 1808, per merito di F. Reuss; successivamente G. Quincke dapprima scoprì (1859) il fenomeno inverso, detto “potenziale di flusso” ed in un secondo tempo (1861) ne diede una spiegazione razionale ed unitaria. Durante il medesimo periodo A. Coehn, professore di chimica presso l'Università di Gottinga, compì numerose e precise misure relativamente agli aspetti quantitativi del fenomeno, definendone le relazioni di base.
In questo secolo, grazie all'introduzione di nuovi materiali per gli elettrodi, è stato possibile creare una tecnologia dell'elettrosmosi, in continua espansione ed evoluzione: dal risanamento murale al controllo idrico di terreni, colture di gran pregio, fino allo spostamento di intere falde acquifere.

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